Austria - Ungheria
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Austria - Ungheria
La JTB (Nihonbashi) con la collaborazione del Coro e l'Orchestra Nazionale di Budapest, ha organizzato due concerti in Europa che vedranno come soprano Ikeda Riyoko. 'La nona sinfonia' di Beethoven a Budapest (Palazzo dell'arte) e il Requiem di Mozart a Vienna (Cattedrale di Santo Stefano). Il tour è stato organizzato dalla JTB dal 7 Luglio al 15 Luglio 2009 (per 9 notti). |
Una bella vittoria e soddisfazione per Ikeda-sensei!
Io ho già comprato i biglietti su http://www.viennaticketonline.com/
Julius- Membro
Ho incontrato Ikeda-sama!
Cerco di fare un resoconto.
Innanzitutto ho visto il concerto, molto bello!
C'era il maestro Kobayashi e come soprano Ikeda Riyoko. Il coro femminile era giapponese, mentre l'orchestra e il coro maschile era ungherese. Anche il tenore era giapponese.
I maschi erano vestiti di nero, le donne di bianco.
Il coro e l'orchestra sono entrati per prima, poi i solisti sono entrati in chiesa uno dietro l'altro, la prima era Ikeda Riyoko. Devo dire che sia Kobayashi sia Ikeda Riyoko in foto sembrano molto più grassi, mentre sono abbastanza magri entrambi!
Ikeda Riyoko è entrata con un grande sorriso. Forse era felice di vedere così tanto pubblico... la Chiesa era infatti piena di gente!
Tra l'altro non dimostra affatto la sua età...!
I quattro solisti si siedono e inizia a cantare il coro come prevede il Requiem di Mozart.
Ikeda-sama veste un abito bianco (già indossato perchè presente in una foto nel suo blog ufficiale), devo dire abbastanza scollato per essere in chiesa, il suo classico rossetto rosso, e ha i capelli attorcigliati, come se fosse una coda, che cadono perfettemente sulla sua spalla destra.
Accompagna il coro nel canto nel Kyrie Eleison, come Julius in Orumado che è il primo soprano nel coro delle voci bianche.
Solo quando il concerto finisce c'è il boom di applausi, finchè la gente non si alza in piedi e inizia a scattare tante fotografie. Kobayashi offre dei fiori a Ikeda-sama e all'altra cantante solista, tra l'altro bravissima anche lei, poi parla in tedesco e dedica un bis del Lacrimosa al defunto Mozart, i quali funerali erano stati celebrati a St. Stephen. Io non sono molto felice, perchè nel frattempo i solisti erano andati via, visto che il Lacrimosa è eseguito solo dal coro e orchestra!
Poi fortunatamente Ikeda-sama e gli altri tre solisti rientrano per altri applausi e foto a non finire... Una giapponese alla fine del concerto ha urlato proprio 'Ikeda-sama!'.
Cerco di avvicinarmi a lei, anche perché le avevo portato un regalino, ma poi quando sono lì lì non ci riesco proprio... C'erano ragazze occidentali che le chiedevano autografi, molto probabilmente perchè come me erano lì per Versailles no bara più che del concerto..Con molto coraggio mi faccio avanti alla Ikeda, che nel frattempo ai miei occhi era diventata una specie di dea (sarà stato l'effetto chiesa?). Le dico: "A present... for you... from... Italy" (ero nel pieno del pallone). Non so in verità se lei capisca (credo di no), comunque ringrazia, mi sembra in giapponese e prende il mio regalo.
Poi viene fermata per delle foto, allora anch’io voglio farmi la foto insieme a lei! Mi avvicino appena non c’è nessuno, dopo che aveva tenuto una mini-intervista per un giapponese, della quale non ci ho capito nulla
Riesco a farmi fare la foto con lei, e nel mentre Ikeda-sama mi dice qualcosa. Io capisco solo un elegantissimo ‘des…ka?’, quindi capisco solo che era una domanda… aiuto! Al mio fianco Ikeda-sama è davvero alta per essere giapponese. Dopo la foto ci ha chiesto da dove venivamo, prima in giapponese, poi ha provato in inglese. Italy… io ho detto Rome. Poi ci chiede se la conoscessimo per Lady Oscar. Sicuramente voleva farci una cortesia a usare l’‘altro’ titolo, ma lì io ho un colpo al cuore mentre pronuncia quel brutto titolo… e le dico ‘Orpheus no mado!’ facendole vedere il set di cartoline. Lei è contenta, sorride, ed è anche stupita. Prende in mano il mio libretto e dice ‘tottemo oishi’, ‘sono tanto contenta’. Intanto le do una penna perché percepisco che mi voglia fare l’autografo sul libretto. Avevo portato apposta una penna sfera con effetto pennarello, lei prova a scrivere sulla copertina usandola, ma non ci riesce. Poi scrive dentro e la penna smette di funzionare! Che rabbia! Io prendo un’altra normalissima penna e mi fa finalmente l’autografo. Scrive il suo nome con caratteri latini e pensa a dove far finire la scritta. Poi lei dice ‘grazie… grazie molte’, noi stupiti, dice ‘io conosco poco italiano’. Io sono felicissima! Poi ci congediamo e ci dice di venirla a trovare in Giappone. Io le dico ‘arigatou’ e si inserisce in un gruppo di organizzatori e/o conoscenti, facendo altre foto...
Innanzitutto ho visto il concerto, molto bello!
C'era il maestro Kobayashi e come soprano Ikeda Riyoko. Il coro femminile era giapponese, mentre l'orchestra e il coro maschile era ungherese. Anche il tenore era giapponese.
I maschi erano vestiti di nero, le donne di bianco.
Il coro e l'orchestra sono entrati per prima, poi i solisti sono entrati in chiesa uno dietro l'altro, la prima era Ikeda Riyoko. Devo dire che sia Kobayashi sia Ikeda Riyoko in foto sembrano molto più grassi, mentre sono abbastanza magri entrambi!
Ikeda Riyoko è entrata con un grande sorriso. Forse era felice di vedere così tanto pubblico... la Chiesa era infatti piena di gente!
Tra l'altro non dimostra affatto la sua età...!
I quattro solisti si siedono e inizia a cantare il coro come prevede il Requiem di Mozart.
Ikeda-sama veste un abito bianco (già indossato perchè presente in una foto nel suo blog ufficiale), devo dire abbastanza scollato per essere in chiesa, il suo classico rossetto rosso, e ha i capelli attorcigliati, come se fosse una coda, che cadono perfettemente sulla sua spalla destra.
Accompagna il coro nel canto nel Kyrie Eleison, come Julius in Orumado che è il primo soprano nel coro delle voci bianche.
Solo quando il concerto finisce c'è il boom di applausi, finchè la gente non si alza in piedi e inizia a scattare tante fotografie. Kobayashi offre dei fiori a Ikeda-sama e all'altra cantante solista, tra l'altro bravissima anche lei, poi parla in tedesco e dedica un bis del Lacrimosa al defunto Mozart, i quali funerali erano stati celebrati a St. Stephen. Io non sono molto felice, perchè nel frattempo i solisti erano andati via, visto che il Lacrimosa è eseguito solo dal coro e orchestra!
Poi fortunatamente Ikeda-sama e gli altri tre solisti rientrano per altri applausi e foto a non finire... Una giapponese alla fine del concerto ha urlato proprio 'Ikeda-sama!'.
Cerco di avvicinarmi a lei, anche perché le avevo portato un regalino, ma poi quando sono lì lì non ci riesco proprio... C'erano ragazze occidentali che le chiedevano autografi, molto probabilmente perchè come me erano lì per Versailles no bara più che del concerto..Con molto coraggio mi faccio avanti alla Ikeda, che nel frattempo ai miei occhi era diventata una specie di dea (sarà stato l'effetto chiesa?). Le dico: "A present... for you... from... Italy" (ero nel pieno del pallone). Non so in verità se lei capisca (credo di no), comunque ringrazia, mi sembra in giapponese e prende il mio regalo.
Poi viene fermata per delle foto, allora anch’io voglio farmi la foto insieme a lei! Mi avvicino appena non c’è nessuno, dopo che aveva tenuto una mini-intervista per un giapponese, della quale non ci ho capito nulla
Riesco a farmi fare la foto con lei, e nel mentre Ikeda-sama mi dice qualcosa. Io capisco solo un elegantissimo ‘des…ka?’, quindi capisco solo che era una domanda… aiuto! Al mio fianco Ikeda-sama è davvero alta per essere giapponese. Dopo la foto ci ha chiesto da dove venivamo, prima in giapponese, poi ha provato in inglese. Italy… io ho detto Rome. Poi ci chiede se la conoscessimo per Lady Oscar. Sicuramente voleva farci una cortesia a usare l’‘altro’ titolo, ma lì io ho un colpo al cuore mentre pronuncia quel brutto titolo… e le dico ‘Orpheus no mado!’ facendole vedere il set di cartoline. Lei è contenta, sorride, ed è anche stupita. Prende in mano il mio libretto e dice ‘tottemo oishi’, ‘sono tanto contenta’. Intanto le do una penna perché percepisco che mi voglia fare l’autografo sul libretto. Avevo portato apposta una penna sfera con effetto pennarello, lei prova a scrivere sulla copertina usandola, ma non ci riesce. Poi scrive dentro e la penna smette di funzionare! Che rabbia! Io prendo un’altra normalissima penna e mi fa finalmente l’autografo. Scrive il suo nome con caratteri latini e pensa a dove far finire la scritta. Poi lei dice ‘grazie… grazie molte’, noi stupiti, dice ‘io conosco poco italiano’. Io sono felicissima! Poi ci congediamo e ci dice di venirla a trovare in Giappone. Io le dico ‘arigatou’ e si inserisce in un gruppo di organizzatori e/o conoscenti, facendo altre foto...
Julius- Membro
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