Elisabetta
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Elisabetta
Di Ikeda Riyoko e Miyamoto Erika
Collana “Grandi personaggi storici a fumetti”
Numero 2, giugno 2006
Pagine 200, in bianco e nero
Formato cm 14,5 x 21
Brossura con sovraccoperta a colori
Yamato Edizioni presenta il secondo volume dedicato ai “Grandi personaggi storici a fumetti”. Seguiranno presto “Gesù” e “Giovanna d’Arco” di Yoshikazu Yasuhiko.
Collana “Grandi personaggi storici a fumetti”
Numero 2, giugno 2006
Pagine 200, in bianco e nero
Formato cm 14,5 x 21
Brossura con sovraccoperta a colori
Yamato Edizioni presenta il secondo volume dedicato ai “Grandi personaggi storici a fumetti”. Seguiranno presto “Gesù” e “Giovanna d’Arco” di Yoshikazu Yasuhiko.
Elisabetta. La regina che sposò la patria: Ikeda Riyoko, l’apprezzata autrice di manga per ragazze ispirati ai grandi avvenimenti e personaggi della storia occidentale, e autrice tra l’altro di Versailles no bara (Lady Oscar, in Italia), presenta un appassionato racconto della vita di una grande sovrana, Elisabetta I Tudor, regina d’Inghilterra.
Figlia secondogenita di Enrico VIII e di Anna Bolena, Elisabetta (7 settembre 1533 - 24 marzo 1603) si scontra sin dalla prima infanzia con i gravi drammi famigliari e politici che coinvolgono la corte d’Inghilterra. Il padre Enrico VIII aveva divorziato dalla prima moglie, Caterina d’Aragona, che gli aveva dato una sola figlia (la futura regina Maria I Tudor, detta “Maria la Sanguinaria”), per sposare la giovane e bella Anna Bolena. Il desiderio del sovrano di avere finalmente un figlio maschio erede al trono è pesantemente deluso dalla nascita di Elisabetta. Enrico accusa così la moglie di tradimento e stregoneria e la condanna al patibolo, dichiarando Elisabetta figlia illegittima. Elisabetta, che ha appena tre anni, viene allontanata da corte, ma continua a ricevere una raffinata educazione: cresce colta, ma segnata da un carattere ribelle e lunatico.
Quando alla morte di Enrico VIII e di Edoardo VI (il figlio che Enrico ha avuto da Jane Seymour, dama di compagnia di Anna Bolena), sale al trono Maria, per Elisabetta iniziano anni di angoscia e terrore. La sorellastra cova infatti un forte rancore nei suoi confronti, vedendola, assieme alla madre, come la causa di tutte le proprie sofferenze. Elisabetta viene incolpata di tramare per usurpare il trono e imprigionata. La morte di Maria giunge per Elisabetta come la liberazione da un incubo. E mancando eredi diretti, tocca a lei assumere il titolo di regina.
Quando alla morte di Enrico VIII e di Edoardo VI (il figlio che Enrico ha avuto da Jane Seymour, dama di compagnia di Anna Bolena), sale al trono Maria, per Elisabetta iniziano anni di angoscia e terrore. La sorellastra cova infatti un forte rancore nei suoi confronti, vedendola, assieme alla madre, come la causa di tutte le proprie sofferenze. Elisabetta viene incolpata di tramare per usurpare il trono e imprigionata. La morte di Maria giunge per Elisabetta come la liberazione da un incubo. E mancando eredi diretti, tocca a lei assumere il titolo di regina.
Elisabetta I Tudor fu per 45 anni sul trono d’Inghilterra. Il suo regno segnato da importanti avvenimenti di ordine politico e religioso. Sotto il suo governo il Protestantesimo divenne definitivamente religione di stato, furono poste le basi politiche ed economiche per la costituzione della futura potenza marittima inglese e fu intensificata la colonizzazione delle Americhe.
Elisabetta scelse il celibato (cosa molto discussa dai contemporanei e, ora, dagli storici), definendosi più volte essa stessa come “la vergine regina”. Dedicò tutte le proprie energie a mantenere un potere assoluto, lottando anche contro la forte mentalità maschilista che voleva le donne incapaci di governare un regno, e ad operare affinché l’Inghilterra divenisse un Paese potente e ricco.
Elisabetta scelse il celibato (cosa molto discussa dai contemporanei e, ora, dagli storici), definendosi più volte essa stessa come “la vergine regina”. Dedicò tutte le proprie energie a mantenere un potere assoluto, lottando anche contro la forte mentalità maschilista che voleva le donne incapaci di governare un regno, e ad operare affinché l’Inghilterra divenisse un Paese potente e ricco.
Ikeda Riyoko racconta le travagliate vicende di Elisabetta, la vergine regina, romanzandole lievemente, nello stile degli shojo manga, i fumetti dedicati alle ragazze, ma non perdendo d’occhio gli avvenimenti e i significati storici originari. Una cronologia e note esplicative completano il fumetto.
22.06.06 http://yamatovideo.com/
A seguito delle numerose richieste da parte dei lettori e appassionati di Ikeda Riyoko circa la vita e la carriera di Miyamoto Erika, autrice dei disegni di “Elisabetta”, la redazione di Yamato si è presa l’impegno di andare a scoprire qualcosa di più sull’autrice e ha rigirato l’interrogativo dei lettori alla casa editrice giapponese. Miyamoto Erika ha così cortesemente accettato di scrivere questo suo inestimabile (e inedito) profilo biografico:
“Sono nata a Joetsu, Niigata, il 18 luglio di alcuni anni fa. Già adolescente ammiravo tantissimo il mondo a fumetti creato da Ikeda Riyoko, in modo speciale “Versailles no Bara” (Lady Oscar”) e “Orpheus no Mado” (La finestra di Orfeo). Un giorno lessi un’inserzione in cui si cercavano assistenti per lo studio della signora Ikeda e feci subito domanda di assunzione. A essere precisi, questo accadde durante il mio ultimo anno di scuola presso l’Istituto Tecnico Commerciale in cui studiavo. Un posto di lavoro già mi attendeva dopo il diploma ma, senza preoccuparmi delle conseguenze, inviai il manoscritto per il concorso e… fui assunta! Decisi che avrei seguito quella strada, come assistente del mio idolo. Ma dovetti anche subito scusarmi con l’azienda che mi aveva offerto il lavoro e con la scuola che aveva fatto da mediatrice. Quel giorno mi feci accompagnare dai miei genitori, imbarazzatissimi. Da allora divenni una delle assistenti presso la Ikeda Production. Sono passati 12 o 13 anni, credo, e mi capitò di lavorare alla sceneggiatura e alla stesura delle storie in opere importanti quali: “Lili Marlene wo Kikinagara” (Ascoltando Lili Marlene), “Orpheus no Mado – Gaiden” (La finestra di Orfeo – Capitolo Extra), “Joo Elizabeth” (Elisabetta), “Nibelungen no Yubiwa”(L’Anello dei Nibelunghi) e il recente “Haru no Yuki” (Neve primaverile). Oltre a essi c’è anche un fumetto breve intitolato “Tsuioku no Shiteiseki” (Un posto riservato ai ricordi) che è apparso sulla rivista «Ladies Comics». Quest’opera è stata scritta basandosi sulla storia d’amore della scrittrice inglese Barbara Cartland. La signora Ikeda Riyoko si è occupata della sceneggiatura e i disegni sono stati affidati ad altri fumettisti. Al momento sono impegnata nel seguire la lavorazione di due nuovi lavori: “Karei Naru London no Yakai” (La magnifica festa a Londra) e “Falcon no Meikishu” (Il famoso cavaliere di Falcone). Del mio periodo di assistentato posso dirvi che mi fermavo spesso allo studio anche oltre l’orario di lavoro, a volte passandoci la notte. Perfino dopo il mio esordio il tempo passato chiusa in casa a lavorare è diventata un’abitudine. Forse è per questo che ho così poche cose da raccontare sul mio conto… Nella speranza di aver accontentato le vostre richieste e la vostra curiosità, vi mando i miei più distinti saluti.
Miyamoto Erika, Dicembre 2006
13.12.06 http://yamatovideo.com/
Julius- Membro
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